L’Autorità Bancaria Europea (EBA), a partire dal 1 gennaio 2021 (termine in seguito posticipato al 31 marzo 2021 per colmare le carenze di liquidità innescate dal lockdown), ha modificato i criteri e le modalità dettati dall’UE rendendoli molto più stringenti rispetto a quelli finora previsti dalla normativa nazionale.
Basterà superare per 90 giorni due soglie, ovvero presentare un arretrato da oltre 90 giorni, il cui importo risulti allo stesso tempo:
- Per privati e piccole medie imprese, superiore ai 100 euro e superiore all’1% del totale delle esposizioni verso la Banca;
- Per le imprese, superiore ai 500 euro e superiore all’1% del totale delle esposizioni verso la Banca.
Quando si verifica il superamento di tali soglie, partirà la segnalazione presso la Centrale Rischi della Banca d’Italia, l’imprenditore diverrà in automatico un cattivo pagatore e per un certo tempo non potrà fare ricorso all’aiuto di alcun istituto di credito.
Per uscire dal default, saranno necessari almeno tre mesi dal momento in cui non sussistono più le condizioni per classificare l’impresa in default, periodo di tempo nel quale, la banca valuterà il comportamento e la situazione finanziaria dell’impresa, potendo riclassificare l’impresa in uno stato di non default laddove ritenga che il miglioramento della qualità creditizia di quest’ultima sia effettivo e permanente.