Che cos’è la Direttiva Insolvency?
La Direttiva Insolvency ha l’obiettivo di armonizzare le discipline normative degli Stati membri per quanto riguarda la crisi d’impresa, con il fine di assicurare un miglior funzionamento del mercato interno, nonché garantire una maggiore tutela della libertà di circolazione all’interno dell’Unione Europea. È necessario perseguire il risanamento dell’impresa in crisi e la tutela degli stakeholder.
Cosa modifica la Direttiva Insolvency?
Le modifiche intervengono su quattro elementi:
- le misure di allerta precoce e accesso alle informazioni;
- i quadri di ristrutturazione preventiva;
- le procedure di esdebitazione e le interdizioni;
- l’efficacia delle procedure di ristrutturazione, insolvenza ed esdebitazione.
Il decreto pubblicato in Gazzetta prevede, tra l’altro, all’articolo 2 nuovi segnali di previsione tempestiva della crisi, che sostituiscono quanto previsto dal precedente articolo 3 del Codice della Crisi:
- l’esistenza di debiti scaduti dal almeno 30 giorni pari a oltre la metà dell’ammontare complessivo mensile delle retribuzioni;
- l’esistenza di debiti verso fornitori scaduti da almeno 90 giorni di ammontare superiore a quello dei debiti non scaduti.
Quali sono le modifiche riguardanti le misure di allerta?
Nella nuova formulazione del Titolo II vengono soppressi, rispetto alla versione precedente:
- gli indicatori della crisi,
- l’intervento del Pubblico ministero.
Nella stessa procedura sono previsti doveri stringenti per le parti che devono sempre muoversi nell’ambito dei principi di trasparenza e buona fede sopra richiamati e, in aggiunta, si prevede l’obbligatorietà di informazione e consultazione con i sindacati in tutti i casi in cui non è previsto da leggi o accordi collettivi nelle aziende che occupino più di 15 dipendenti.
Qual è uno dei principi cardine della Direttiva ai fini della prevenzione?
La previsione di early warnings tools, ossia della possibilità per i debitori di “accesso a uno o più strumenti di allerta precoce, chiari e trasparenti, in grado di individuare situazioni che potrebbero comportare la probabilità di insolvenza e segnalare al debitore la necessità di agire senza indugio.